Le manifestazioni esterne, inizialmente poco visibili ad occhio nudo, sono date dall'emissione di alcune gocce di resina localizzate sulla
corteccia all'inserzione dei giovani rametti sul tronco. Praticando un'incisione
superficiale in corrispondenza dell'emissione di resina, si osserva un imbrunimento dei tessuti corticali malati che si differenziano
nettamente da quelli sani adiacenti di colore biancastro. Successivamente, nella parte esterna della corteccia iniziano dapprima a formarsi delle macchie bruno-rossastre e poi delle spaccature in senso longitudinale che danno luogo al
"cancro", dal quale fuoriescono notevoli quantità di resina che cola verso il basso.
Quando la necrosi o più necrosi circondano la
corteccia di un ramo o del tronco di una pianta la parte soprastante dissecca e Il colore della chioma passa velocemente dal verde pallido
al giallo paglierino - rossiccio.
I principali mezzi di difesa possono essere di vario genere. La difesa meccanica consiste nell'abbattimento e distruzione con il fuoco delle piante morte o gravemente infette finalizzato a diminuire il potenziale di inoculo del parassita ed il numero degli scolitidi presenti nell'ambiente.
Altra variante della lotta meccanica è quella chirurgica che prevede l'asportazione del cimale o del ramo malato. Una volta individuato il
cancro, si procede ad una decorticazione verso il basso fino a raggiungere i tessuti sani sui quali si procede al taglio di risanamento e la
ferita dovrà essere protetta con appositi mastici coprenti e disinfettanti.
Altro sistema di difesa è quella chimica da effettuare principalmente con prodotti fungicidi (anche rameici) nei periodi di maggior diffusione del fungo ovvero quelli primaverili e autunnali. Tuttavia questi interventi risultano essere abbastanza onerosi se eseguiti su individui di grandi dimensioni rendendosi economicamente vantaggiosi solo per alberi di elevato valore paesaggistico.
Infine molto importante è la scelta di piante resistenti al patogeno. Infatti negli ultimi anni, grazie al contributo del CNR è stato possibile, tramite processi di selezione genetica, sviluppare alberi meno suscettibili ai danni causati dal fungo.